29 febbraio 24 alle 23:00
‘Tenere la città pulita è un gioco di squadra’: la nuova campagna di comunicazione di Alia Multiutility
‘Tenere la città pulita è un gioco di squadra’ è il claim della nuova campagna di comunicazione corporate 2024 di Alia Multiutility, che mira al coinvolgimento e all’ingaggio dei cittadini nella cura degli spazi comuni, chiedendo a ognuno impegno e determinazione nel mantenere al meglio il decoro e la bellezza delle città.
‘Tutti possono e devono fare la propria parte e questo è il motivo per cui ci rivolgiamo direttamente agli utenti’ commenta Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility. ‘Ad Alia spetta naturalmente il compito di garantire servizi di pulizia sempre più efficienti e tempestivi e su questo fronte continueremo a rafforzare il nostro impegno, ma è chiaro che senza l’apporto dei cittadini quello sforzo non può essere sufficiente’.
Lo spot tv, elemento centrale della campagna, parte dall’inquadratura di un ragazzino che, tornando a casa da scuola, vede un sacchetto pieno di rifiuti abbandonato a terra e decide di porre rimedio a quel gesto di inciviltà. Con un abile colpo di tacco solleva il sacchetto da terra, poi una serie di passaggi fra alcuni passanti fa arrivare quel sacchetto in mano agli operatori Alia, che spediscono i rifiuti all’interno del cassonetto della differenziata, dove avrebbero dovuto essere gettati fin dall’inizio. Operatori Alia che non sono interpretati da comparse, ma da reali dipendenti dell’azienda, selezionati per prendere parte allo spot grazie a una call interna all’azienda molto partecipata.
La campagna di comunicazione, arricchita anche da uno spot radio, manifesti, cartelloni e banner digitali, è veicolata attraverso quotidiani online e offline, televisioni, cinema, radio e canali social dell’azienda.
Frutto della sinergia fra Alia e l’agenzia Bam, la campagna, implementata e sviluppata nei prossimi mesi, è stata messa a punto anche grazie alla collaborazione di ricercatori in Economia comportamentale del corso di dottorato in ‘Social Sciences for Sustainability and Wellbeing’ promosso dal dipartimento per l’Economia e l’impresa (Disei) dell’Università di Firenze. Un accordo che ha permesso di condividere modelli di analisi dei dati basati sui sentimenti degli utenti, così da costruire messaggi in grado di motivare comportamenti positivi attraverso il linguaggio universale dello sport.
‘Tutti possono e devono fare la propria parte e questo è il motivo per cui ci rivolgiamo direttamente agli utenti’ commenta Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility. ‘Ad Alia spetta naturalmente il compito di garantire servizi di pulizia sempre più efficienti e tempestivi e su questo fronte continueremo a rafforzare il nostro impegno, ma è chiaro che senza l’apporto dei cittadini quello sforzo non può essere sufficiente’.
Lo spot tv, elemento centrale della campagna, parte dall’inquadratura di un ragazzino che, tornando a casa da scuola, vede un sacchetto pieno di rifiuti abbandonato a terra e decide di porre rimedio a quel gesto di inciviltà. Con un abile colpo di tacco solleva il sacchetto da terra, poi una serie di passaggi fra alcuni passanti fa arrivare quel sacchetto in mano agli operatori Alia, che spediscono i rifiuti all’interno del cassonetto della differenziata, dove avrebbero dovuto essere gettati fin dall’inizio. Operatori Alia che non sono interpretati da comparse, ma da reali dipendenti dell’azienda, selezionati per prendere parte allo spot grazie a una call interna all’azienda molto partecipata.
La campagna di comunicazione, arricchita anche da uno spot radio, manifesti, cartelloni e banner digitali, è veicolata attraverso quotidiani online e offline, televisioni, cinema, radio e canali social dell’azienda.
Frutto della sinergia fra Alia e l’agenzia Bam, la campagna, implementata e sviluppata nei prossimi mesi, è stata messa a punto anche grazie alla collaborazione di ricercatori in Economia comportamentale del corso di dottorato in ‘Social Sciences for Sustainability and Wellbeing’ promosso dal dipartimento per l’Economia e l’impresa (Disei) dell’Università di Firenze. Un accordo che ha permesso di condividere modelli di analisi dei dati basati sui sentimenti degli utenti, così da costruire messaggi in grado di motivare comportamenti positivi attraverso il linguaggio universale dello sport.